18 Marzo 2019

Oh mio Dio! è un film del 2017 diretto da Giorgio Amato.

Filed under: FILM 2016,LEZIONI DI RELIGIONE — giacomo.campanile @ 08:21

Oh mio Dio! è un film del 2017 diretto da Giorgio Amato.

Oh mio Dio!

Visto come stanno andando le cose sulla Terra, Gesù decide di tornare per riportare la sua parola al centro dell’attenzione. Questa volta sceglie di lasciare una testimonianza video del suo passaggio terreno e convince due cameraman a seguirlo costantemente.

Così Gesù arriva a Roma e comincia la sua predicazione. Peccato però che proprio nella città dove sorge la sua chiesa si scontri con l’indifferenza di una società nella quale la sua Parola sembra essersi persa: nonostante i miracoli che continua a compiere, la società contemporanea è troppo smaliziata e tutti pensano che si tratti di una messinscena ben organizzata.

Insomma, preparare le persone all’imminente avvento del Regno dei Cieli si dimostrerà un’impresa molto più ardua di quella che affrontò 2000 anni fa.

  • Cosa accadrebbe oggi, in una società che si definisce cattolica e cristiana, se Dio decidesse di rimandare Gesù tra gli uomini? Chi lo prenderebbe sul serio? E quali difficoltà incontrerebbe per riuscire a farsi ascoltare?

  • Visto come stanno andando le cose sulla Terra, Gesù decide di tornare per riportare la sua parola al centro dell’attenzione. Questa volta sceglie di lasciare una testimonianza video del suo passaggio terreno e convince due cameraman a seguirlo costantemente. Così Gesù arriva a Roma e comincia la sua predicazione. Peccato però che proprio nella città dove sorge la sua Chiesa si scontri con l’indifferenza di una società nella quale la sua Parola sembra essersi persa.

  • Nonostante i miracoli che continua a compiere, la società contemporanea è troppo smaliziata e tutti pensano che si tratti di una messinscena ben organizzata. Insomma, preparare le persone all’imminente avvento del Regno dei Cieli si dimostrerà un’impresa molto più ardua di quella che affrontò 2000 anni fa.
  • Genere:COMMEDIA/DRAMMA/MOKUMENTARY
  • Regia:GIORGIO AMATO
  • Titolo Originale:OH MIO DIO!
  • Distribuzione:HAKA FILM
  • Produzione:HAKA FILM, FIRENZE PRODUZIONI, LA ZONA
  • Durata:96′
  • Direttore della Fotografia:BRUNO CASCIO
  • Scenografia:GIORGIO AMATO
  • Attori:CARLO CAPRIOLI, ANNAMARIA DE LUCA, STEFANO FREGNI, GIULIA GUALANO, MIMMO RUGGIERO, DANIELE MONTEROSI, ALESSIO DE PERSIO
  • Destinatari:Scuole Secondarie di II grado
  • Approfondimenti:BIOFILMOGRAFIA DEL REGISTA GIORGIO AMATO, 48 anni, si laurea in sociologia con la tesi ‘Cinema Hollywoodiano e identità americana’ e in Criminologia Forense. Dopo una lunga carriera come sceneggiatore e autore televisivo e teatrale, nel 2010 firma la sua prima regia cinematografica. Il suoi principali lavori:* IL POLO OPPOSTO (2018) [sceneggiatore, regista, produttore] – dramma, produzione Haka Film con il contributo del Nuovo Imaie (cortometraggio).* OH MIO DIO! (2017) [sceneggiatore, regista, produttore] – mokumentary, produzione Haka Film e distribuzione internazionale di Ellipsis Media International.* VEGAN LOVE (2016) [sceneggiatore, regista, produttore] – commedia, produzione Haka Film e distribuzione RAI CINEMA CHANNEL (cortometraggio).* IL MINISTRO (2016) [sceneggiatore, regista] – commedia nera, produzione Golden e distribuzione Europictures e RAI CINEMA.* THE STALKER (2014) [sceneggiatore, regista] – dramma, produzione AMBI PICTURES e distribuzione Eagle Pictures.* PSYCHOMENTARY (2014) [sceneggiatore] – mokumentary, produzione Red Carpet e distribuzione Eagle Pictures.* CIRCUITO CHIUSO (2010) [sceneggiatore, regista]  –  thriller, produzione Dania Film, Manetti Bros Film e RAI CINEMA, distribuzione RAI CINEMA.
  • Oh mio Dio!.pngPROGRAMMI TELEVISIVI* 100 PALLOTTOLE D’ARGENTO [regista] – con Dario Argento, produzione Rai Movie.
  • Spunti di Riflessione:di Giorgio Amato1)     In generale, quando si parla del ritorno di Gesù, si pensa a un’aspettativa, legata ad altre confessioni cristiane di natura evangelica. In realtà, il secondo avvento di Cristo, oltre a essere descritto, in più parti, nei Vangeli Sinottici, è presente anche nella liturgia cattolica, come ad esempio, nel Credo (e di nuovo verrà nella Gloria per giudicare i vivi e i morti…).

  • Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, “Dopo l’ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è imminente, anche se non spetta a noi «conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta». Questa venuta escatologica può compiersi in qualsiasi momento anche se essa e la prova finale che la precederà sono impedite.” (Art. 7.1, 673). Nonostante questo, l’attesa per la seconda venuta di Gesù non è certo un tema in primo piano tra cattolici. Eppure se davvero Gesù tornasse oggi e cercasse di riportare la sua parola tra la gente, i suoi stessi fedeli sarebbero in grado di riconoscerlo?

  • È da questa riflessione che il regista e sceneggiatore Giorgio Amato è partito per raccontare questa ipotetica seconda venuta.2)     Per rendere questa riflessione, il più verosimile possibile, il regista ha scelto come linguaggio cinematografico quello del mockumentary, ossia del finto documentario. Questa scelta è stata dettata dalla necessità dell’autore di riprendere molte situazioni con la telecamera nascosta.

  • Infatti l’interesse principale era quello di osservare l’effetto che Gesù, mandato in giro per Roma vestito come duemila anni fa, avrebbe fatto sulla gente. Il film mescola con il giusto equilibrio, situazioni reali ad altre che seguono uno schema narrativo ben definito.

  • La scelta del mockumentary, inoltre, è stata fatta anche per avvicinare un pubblico giovane e abituato a questo genere così particolare (poiché usato spesso nei film horror).3)     ‘Amatevi l’un l’altro come io vi ho amato’: è un insegnamento semplice, il più importante di tutti, un insegnamento che dovrebbe andare oltre la religione ed essere alla base del vivere civile. E’ questo il ‘comandamento più importante di tutti’, così spesso disatteso.

  • E’ tanto difficile seguire questo insegnamento di Gesù?

  • 4)     Il tema da cui è partito Giorgio Amato nella scrittura di questa storia è quello dell’indifferenza e di come una società che si definisce cattolica e cristiana sia così cinica nei confronti degli ultimi e degli emarginati. Secondo voi è un attacco o una difesa verso gli “altri”?5)

  •  Anche i critici di MyMovies (il portale di riferimento del cinema italiano) hanno colto questo spunto di critica sociale: “Più che la dimensione spirituale dal film emerge quella politica che fotografa un paese votato all’egoismo come religione e regola di vita”. Oggi secondo voi l’egoismo è individuale o è diventato sociale?

  • 6)     Il film rimane sempre molto legato ai temi d’attualità, come ad esempio, quando il nostro protagonista prova a portare la sua parola in un centro d’accoglienza, dove un comitato di quartiere sta raccogliendo le firme per lo sgombero dei rifugiati. Riesce Gesù a parlare contro chi vuole scocciare quella povera gente?7)  Tutti i protagonisti del film hanno avuto la possibilità – grazie all’incontro con Gesù – di cambiare la propria vita in meglio, acquisendo maggiore fiducia in sé stessi e capendo quali siano i valori fondamentali della vita. Ognuno di loro compie un percorso di consapevolezza, importante nell’arco narrativo della storia. La narrazione, effettuata con lo stile documentaristico, aumenta l’empatia del pubblico con i personaggi e porta lo spettatore ad identificarsi con il loro racconto?

  • 8)  Ovviamente ci siamo domandati e domandiamo anche a voi che tipo di uso avrebbe fatto Gesù dei social per divulgare il suo messaggio e avvicinare i giovani alla sua parola. E non abbiamo escluso la possibilità che potesse usare una pagina Facebook per promuovere i suoi eventi e diffondere i video dei suoi miracoli?

  • Nel giorno di Natale la santa messa viene bruscamente interrotta da un uomo con una tunica rossa che asserisce di essere il figlio di Dio, sceso nuovamente dal cielo per rimproverare l’umanità di aver disatteso il suo comandamento più importante: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. Da quel momento questa figura cristica si aggirerà per la Roma del 2016 cercando i suoi apostoli, e li troverà nei luoghi più disparati. Non mancano l’incontro con un’aspirante ballerina di nome Maddalena e la testimonianza della madre dell’uomo, che racconta di come suo figlio fosse straordinario fin da piccolo. Il tutto viene filmato da due cameraman che non vedremo mai, ma che hanno il compito di documentare l’intera vicenda.

    Dopo Sono tornato di Luca Miniero ecco un’altra “figura storica” catapultata nella Roma di oggi, e accolta con un misto di stupore e derisione: persino le suore rifiutano di dare ospitalità al Gesù redivivo (per non parlare dei centri di accoglienza immigrati sul cui cancello campeggia la scritta “Prima gli italiani”).

    Come il suo protagonista, Oh mio Dio! è una sorta di UFO atterrato nel panorama cinematografico italiano. A metà fra il mockumentary e il fantasy mescola candid camera e finzione, ma pur nella sua bizzarria mantiene una forte coerenza stilistica e narrativa, e la fotografia di Bruno Cascio come la recitazione di tutto il cast – in particolare quella di Anna Maria De Luca nel ruolo della madre di “Gesù” – collocano il film su un piano alto in termini di qualità e di rigore espressivi.

    Ci sono anche sequenze eticamente discutibili, come quella in cui un medico viene castigata perché pratica un aborto legale, o quella in cui una paziente psichiatrica viene “guarita” da un esorcismo (sequenza peraltro molto efficace dal punto di vista cinematografico, anche grazie all’interpretazione di Adele Perna). Ma questo messia dei giorni nostri è sufficientemente credibile nel suo apostolato contemporaneo da rendere Oh mio Dio! davvero interessante. Del resto questo è il quarto lungometraggio di finzione scritto e diretto da un autore davvero anomalo come Giorgio Amato, il cui recente Il ministro era un concentrato di indignazione di fronte al cinismo della società attuale. Ed è perfettamente logico che a Il ministro segua una parabola sulla possibilità di salvarsi in un mondo che vive nel peccato. Anche qui, più che la dimensione spirituale, emerge quella politica, che fotografa un Paese votato all’egoismo come religione e regola di vita.

Powered by WordPress. Theme by H P Nadig