«Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». Il vangelo odierno ci presenta l’austera figura di Giovanni Battista, cugino di Gesù e suo Precursore.
Giovanni è presentato da Matteo in modo preciso, ci dice come vestiva, che abitava nel deserto e perfino quello che mangiava. Giovanni Battista è una persona severa, che gridava nel deserto e riprendeva tutti ammonendoli a comportarsi meglio. Questo suo atteggiamento, indica la passione, l’impegno con il quale Giovanni annunciava la venuta del Figlio di Dio: in qualche modo si preoccupava che tutti potessero riconoscerlo e accoglierlo con cuore puro, sgombro da tante cose inutili. Lui è in qualche modo l’ultimo dei profeti presentati nella Bibbia, cioè è colui che sa ciò che Dio sta per compiere.
Giovanni ama il suo popolo e cerca di scuoterlo però si accorge di essere come una voce che grida nel deserto. Questo grido rimane inascoltato nel deserto non ci sono persone, questo annuncio di salvezza non è accolto cade nel nulla.Nel deserto della Giudea Giovanni dice: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Convertirsi cambiare rotta, dalla superficialità passare alla profondità dell’esistente, dalla banalità alla vivacità dell’amore verso gli altri, dalla vita inautentica vissuta nella menzogna alla gioia di vivere nella verità. Ecco cosa ci chiede il Battista. Il Regno di Dio è vicino è qui è Gesù Cristo, in Lui si realizza la salvezza dell’uomo. Le persone che ascoltavano il Battista sono farisei e sadducei, essi non erano lontani dalla fede, erano invece persone colte e conoscevano molto bene la Legge di Mosè e la osservavano, seguendo alla lettera i comandamenti e i precetti! A loro Giovanni dice ancora: “Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione…”.
Ciò significa che tutti sono bisognosi di conversione e salvezza sia i peccatori che quelli che si ritengono persone pie. Che l’adempiere la legge del Signore non ci preclude l’accoglienza della persona del messia che nasce a Betlemme, che la legge non salva ma come dice Paolo di Tarso è come un pedagogo che ci porta all’ unico Salvatore.
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Questo è un Articolo pubblicato sul giornale del 04/12/2010
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