5 Settembre 2011
Il Periphyseon di Giovanni Scoto Eriugena è una delle opere filosofiche più importanti del Medioevo.
28 Luglio 2011
Papa Pio XII salvò la vita di più di 11.000 ebrei a Roma
In base alla documentazione scoperta di recente dagli storici, l’azione diretta di Papa Pio XII salvò la vita di più di 11.000 ebrei a Roma durante la II Guerra Mondiale.
Il rappresentante per la Germania della Pave the Way Foundation, lo storico e ricercatore Michael Hesemann, ha scoperto molti documenti originali di grande importanza nella sua ricerca negli archivi della chiesa di Santa Maria dell’Anima, la chiesa nazionale della Germania a Roma.“Molti hanno criticato Pio XII per essere rimasto in silenzio durante gli arresti e quando i treni lasciarono Roma con 1.007 ebrei che vennero mandati al campo di concentramento di Auschwitz”, ha dichiarato Krupp. “I critici non riconoscono neanche l’intervento diretto di Pio XII per porre fine agli arresti del 16 ottobre 1943”.
“Nuove scoperte provano che Pio XII agì direttamente dietro le quinte per far terminare gli arresti alle 14.00 dello stesso giorno in cui erano iniziati, ma che non riuscì a fermare il treno dal destino tanto crudele”, ha aggiunto.
Secondo uno studio recente del ricercatore Dominiek Oversteyns, il 16 ottobre 1943 a Roma c’erano 12.428 ebrei.
“L’azione diretta di Papa Pio XII salvò la vita di più di 11.400 ebrei”, ha spiegato Krupp. “La mattina del 16 ottobre 1943, quando il Papa seppe dell’arresto degli ebrei, ordinò immediatamente una protesta ufficiale vaticana all’ambasciatore tedesco, che sapeva avrebbe avuto senz’altro esito”.
“Il Pontefice inviò allora suo nipote, il principe Carlo Pacelli, dal Vescovo austriaco Alois Hudal, guida della chiesa nazionale tedesca a Roma, che era secondo alcuni cordiale con i nazisti e aveva buone relazioni con loro. Il principe Pacelli disse a Hudal che era stato inviato dal Papa, e che Hudal doveva scrivere una lettera al governatore tedesco di Roma, il Generale Stahel, per chiedere di fermare gli arresti”.
FONTE www.zenit.org
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4 Luglio 2011
Le chiese di Senigallia. Lezione maggio 2020
VIDEO
Senigallia è un comune italiano di 44 464 abitanti della provincia di Ancona all’interno delle Marche, secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo, nonché il sesto più popolato della regione.
È una delle principali località turistiche delle Marche, richiamante visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa, anche grazie alla famosa spiaggia detta “di velluto”.
La Rocca
Piazza del Duomo
CHIESA DELLA CROCE
INTERNO
CHIESA DELLA PACE
1 Luglio 2011
Sacro Cuore di Gesù
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, mite e umile di cuore, è divenuto fonte di vita e di amore.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
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Santi Pietro e Paolo Apostoli
Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro.
Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo. Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l’unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch’egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell’evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch’egli a Roma tra il 64 e il 67.
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21 Giugno 2011
San Luigi Gonzaga
5 Giugno 2011
Ascensione di Gesù
Giotto di Bondone, Ascensione di Gesù, Padova – Cappella degli Scrovegni
“Il Signore Gesù, dopo avere parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16,19)
L’evento dell’ Ascensione è l’ultimo episodio della vita terrena di Gesù, quaranta giorni dopo la sua morte e risurrezione, è asceso al cielo.
Secondo il racconto biblico (vangeli e Atti degli Apostoli ) Gesù salì al cielo con il suo corpo, alla presenza dei suoi apostoli, per unirsi fisicamente al Padre, per non comparire più sulla Terra fino alla sua Seconda venuta (parusìa). I vangeli non si dilungano molto su tale episodio. Marco scrive:
« Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. » (Marco 16,19)
La festività dell’Ascensione è molto antica e viene attestata a partire dal IV secolo: Agostino la descrive come solennità diffusa già al suo tempo. Durante il Concilio di Elvira (ca. 300-313) fu discussa la data in cui celebrare l’Ascensione, e fu deciso che non andasse commemorata né nel giorno di Pasqua, né in quello di Pentecoste. Poiché infatti secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, l’ascensione di Gesù è avvenuta 40 giorni dopo la Pasqua, ogni anno i cristiani celebrano la festività dell’Ascensione generalmente in tale data. Poiché la Pasqua è una festa mobile, nel senso che la sua data varia di anno in anno, di conseguenza anche la data della festività dell’Ascensione varia.
L’Ascensione di Gesù al Cielo, è la grandiosa conclusione della permanenza visibile di Dio fra gli uomini, preludio della Pentecoste, inizia la storia della Chiesa e apre la diffusione del cristianesimo nel mondo.
di Giacomo Campanile
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Visitazione di Maria
La Visitazione della Beata Vergine Maria è una festa liturgica della Chiesa cattolica che si celebra il 31 maggio. E’ la festa del ‘Magnificat’, la Visitazione prolunga ed la gioia messianica della salvezza. Maria, arca della nuova alleanza, è ‘teofora’ e viene salutata da Elisabetta come Madre del Signore.
La Visitazione è l’incontro fra la giovane madre, Maria, l’ancella del Signore e l’anziana Elisabetta simbolo degli aspettanti di Israele. La premura affettuosa di Maria, esprime insieme al gesto di carità anche l’annunzio che i tempi si sono compiuti. Giovanni che sussulta nel grembo materno inizia già la sua missione di Precursore. Il calendario liturgico tiene conto della narrazione evangelica che colloca la Visitazione entro i tre mesi fra l’Annunciazione e al nascita del Battista.
Il video è tratto dal brano Deposuit dal Magnificat di J.S. Bach
La pala d’altare di Federico Barocci, del 1586, raffigura la “Visitazione ed era particolarmente cara a san Filippo Neri. Si trova nella quarta cappella della navata sinistra, della Chiesa Nuova d Roma.
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Santa Giovanna d’Arco. Le chiese di Parigi
Figlia di contadini, analfabeta, lasciò giovanissima la casa paterna per seguire il volere di Dio, rivelatole da voci misteriose, secondo il quale avrebbe dovuto liberare la Francia dagli Inglesi. Presentatasi alla corte di Carlo VII, ottenne dal re di poter cavalcare alla testa di un’armata e, incoraggiando le truppe con la sua ispirata presenza, riuscì a liberare Orleans.
Lasciata sola per la diffidenza della corte e del re, Giovanna non potè condurre a termine, secondo il suo progetto, la lotta contro gli Anglo-Borgognoni; fu dapprima ferita alle porte di Parigi e nel 1430, mentre marciava verso Compiegne, fatta prigioniera dai Borgognoni, che la cedettero agli Inglesi. Portata a Rouen davanti a un tribunale di ecclesiastici, dopo estenuanti interrogatori fu condannata per eresia ed arsa viva. Fu riabilitata nel 1456. Nel 1920 Benedetto XV la proclamava santa.
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Le chiese di Parigi
La Sainte-Chapelle, situata a Parigi, nell’Île de la Cité, è uno dei più importanti monumenti dell’architettura gotica.
La cattedrale metropolitana di Nostra Signora, è il principale luogo di culto cattolico di Parigi, cattedrale dell’arcidiocesi di Parigi, il cui arcivescovo metropolita è anche primate di Francia.
La basilica si trova sopra Montmartre (Monte dei Martiri), all’interno dell’area urbana del XVIII arrondissement di Parigi, a nord del centro della città. Fino al 1873, anno dell’inizio della costruzione del Sacré-Coeur, l’area non era altro che un piccolo villaggio.
Religione e Francia
La Francia è un paese laico e la libertà di religione è un diritto costituzionale. Vi è una rigorosa separazione tra Chiesa e Stato e la vita pubblica è mantenuta completamente laica.
Il cattolicesimo è la religione predominante da più di un millennio, anche se oggi non è praticata attivamente come un tempo. Tra i 47.000 edifici religiosi che si possono trovare in Francia, il 94% sono cattolici. Mentre nel 1965 l’81% dei francesi si dichiarava cattolico, nel 2009 questa percentuale era scesa al 64%. Inoltre, mentre il 27% dei francesi nel 1952 si recava alle funzioni religiose almeno una volta alla settimana, questo dato era solo del 5% nel 2006. La stessa indagine ha rilevato che i protestanti rappresentano il 3% della popolazione, con un aumento rispetto alle rilevazioni precedenti, e il 5% aderisce ad altre religioni, con il restante 28% che afferma di essere ateo.Il protestantesimo evangelico sembra essere la religione in più rapida crescita del paese.
La rivoluzione francese ha comportato un cambiamento radicale nello status della Chiesa cattolica per via di una brutale campagna di scristianizzazione. Dopo il susseguirsi di governi monarchici cattolici e governi repubblicani laici nel corso del XIX secolo, nel 1905 è stata promossa la legge che sanciva la laicità dello Stato e la sua separazione dalle Chiese.
Secondo un sondaggio del gennaio 2007,solo il 10% di chi si è dichiarato cattolico frequenta regolarmente le funzioni religiose. Il sondaggio ha mostrato anche[38] che il 51% degli intervistati si identificava come cattolico, il 31% come agnostico o ateo (un altro sondaggio[39] stima la percentuale di atei pari al 27%), il 10% appartenente ad altre religioni o senza opinione, il 4% come musulmano, il 3% come protestanti, l’1% buddisti e l’1% come ebreo. Un altro sondaggio del dicembre 2006 afferma che solo il 27% dei francesi crede nell’esistenza di un qualche dio, contro un 32% di agnostici e un altro 32% di atei. Nel frattempo, una stima indipendente dal politologo Pierre Bréchon del 2009 ha concluso che la percentuale dei cattolici era scesa al 42%, mentre il numero di atei e agnostici era salito al 50%.
Incendio a Notre Dame, spento l’incendio. La cattedrale ha resistito. I 77 minuti che l’hanno ferita
Alle 19:50 il primo allarme, alle 20:07 il crollo del tetto risalente al tredicesimo secolo, «la foresta»: in 850 anni di esistenza Notre Dame non era mai stata colpita da un incendio, quello di ieri, in 77 minuti, quasi non le ha lasciato scampo
Incendio cattedrale Notre Dame a Parigi: i video del rogo. Brucia il monumento simbolo
Segno apocalittico! Notre-Dame in fiamme, la profezia de La Salette: “Parigi sarà bruciata”
Santa Rita da Cascia
Santa Rita da Cascia
Rita da Cascia, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457), monaca agostiniana nella regione di Cascia (PG), fu proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900. Rita si ritirò nel locale monastero delle Agostiniane di Santa Maria Maddalena. Qui condusse una santa vita con una particolare spiritualità in cui veniva privilegiata la Passione di Cristo. Durante un’estasi ricevette una speciale stigmata sulla fronte, che le rimase fino alla morte. La sua esistenza di moglie di madre cristiana, segnata dal dolore e dalle miserie umane, è ancora oggi un esempio
redazione@vivereroma.org
Questo è un articolo pubblicato sul giornale del 21/05/2011 – 211 letture – 0 commenti