24 Gennaio 2011

Visite virtuali alla Roma Sacra su Internet

Filed under: ARTE,articoli,Religione — giacomo.campanile @ 11:09

Internet permette di compiere visite virtuali ad alcuni dei luoghi più sacri della Città Eterna, offrendo dettagli che non si riescono ad apprezzare neanche dal vivo.

La visita alla Basilica di S. Pietro in Vaticano Chiesa più grande della Chiesa cattolica, in cui si custodiscono i resti dell’apostolo Pietro, può visualizzarsi da alcuni giorni da casa propria, disponendo solo di un computer e di una connessione a Internet, grazie a questo nuovo servizio offerto dalla pagina web della Santa Sede. Spettacolare la navigazione nella Cappella Sistina che era già on-line dal mese di marzo.

Il progetto è stato realizzato in due anni dagli studenti della Villanova University della Pennsylvania (Stati Uniti), che hanno raccolto le fotografie di questi gioielli dell’arte di tutti i tempi.

“Trovarsi nella Cappella Sistina è un’esperienza difficile da descrivere, ancor meno da ricreare su uno schermo bidimensionale”, ha spiegato Chad Fahs, esperto di media digitali del Dipartimento di Comunicazione di Villanova. “Questo tour virtuale è probabilmente la cosa più simile alla simulazione di questa esperienza alla quale si sia mai giunti fino ad ora”.

“E’ una delle esplorazioni più innovative di un’opera d’arte fino a questo momento”, ha aggiunto Paul Wilson, membro del Dipartimento di Comunicazione di Villanova e uno dei leader del progetto del tour virtuale. “Cambierà per sempre il modo in cui gli artisti e gli storici possono guardare alla straordinarietà del lavoro e della mente di Michelangelo – la sua attenzione ai dettagli, i suoi commenti sociali e il senso dell’umorismo”.

Nella Basilica di San Pietro e nella Cappella Sistina sono state scattate migliaia di fotografie con una telecamera motorizzata all’avanguardia, e in seguito sono state composte e unite a livello digitale per creare un panorama virtuale in una proiezione tridimensionale.

I pellegrini e i turisti virtuali possono utilizzare lo zoom e avvicinarsi ai dettagli delle opere d’arte grazie all’elevata risoluzione.
“Le opere d’arte presenti nei luoghi di culto mirano a immergere il visitatore in una realtà sacra, e la Cappella Sistina spicca in questa tradizione”, ha detto Frank Klassner, professore associato del Dipartimento di Scienze dell’Elaborazione a Villanova e uno dei leader del progetto.
“Il nostro team è grato per aver avuto una piccola parte nel mantenere questa tradizione usando il potere di Internet e una tecnologia moderna”, ha aggiunto.

La prima visita virtuale è stata dedicata alla Basilica di San Paolo fuori le Mura nel 2008. Quella della Basilica di San Giovanni in Laterano è stata presentata nel novembre 2009.
La Cappella Sistina può essere visitata su:
http://www.vatican.va/various/cappelle/sistina_vr/index.html
La Basilica di San Pietro si può visitare su:
http://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/vr_tour/index-en.html
La Basilica di San Paolo fuori le Mura si può visitare su:

http://www.vatican.va/various/basiliche/san_paolo/vr_tour/index-it.html

La Basilica di San Giovanni in Laterano può essere visitata su:

http://www.vatican.va/various/basiliche/san_giovanni/vr_tour/Media/VR/Lateran_Nave1/index.html

Possiamo confrontare il lavoro virtuale fatto con un video in ha che ho realizzato recentemente.

http://www.vivereroma.org/index.php?page=articolo&articolo_id=255463

16 Gennaio 2011

Sant’ Antonio Abate il fondatore del monachesimo cristiano.

Filed under: articoli,MONACHESIMO,Religione,SANTI — giacomo.campanile @ 22:14

Il monachesimo – con Alessandro Barbero 

BREVE VIDEO DI GIACOMO CAMPANILE

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Festa nel Calendario dei santi della Chiesa cattolica e da quello luterano il 17 gennaio

Il monachesimo è un fenomeno caratterizzato da alcune rinunce agli interessi mondani per dedicarsi nel modo più completo alla propria spiritualità. Fonda le sue radici in oriente e in seguito in occidente. Molte religioni hanno creato elementi monastici: cristianesimo, induismo, buddhismo, giainismo, taoismo.

Storia 1media-medioevo

Risultati immagini per IL MONACHESIMO

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Il monachesimo europeo proviene dal Medio Oriente; infatti l’ascetismo religioso e la vita monastica non sono peculiari del cristianesimo, ma rappresentano forme in cui l’anima ha cercato in ogni tempo di tradurre la propria sete del divino.

Nel IV secolo, in Egitto, in Palestina e in Siria, sulla scia di Antonio il Grande e di altri Padri del deserto, specialmente di san Paolo di Tebe, la vita del quale scrisse san Girolamo (è il primo scritto monastico latino in assoluto), si fecero sempre più numerosi coloro che abbandonavano completamente il mondo per vivere nella solitudine (eremos, da cui il termine di eremita, per indicare gli asceti viventi nel deserto) oppure per associarsi insieme in comunità o cenobi (dal termine greco coinobios, indicante vita in comune), onde ricercare una comunione più intensa con Dio ed innalzarsi verso la santità.

In ambito cristiano, Antonio è considerato l’iniziatore della via eremitica e Pacomio di quella cenobitica.

Santo Antonio abate, detto anche sant’Antonio il Grande, sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto, sant’Antonio l’Anacoreta ( 12 gennaio 251 – deserto della Tebaide, 17 gennaio 356), è stato un abate ed eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.

Antonio abate è uno dei più grandi eremiti della storia della Chiesa è considerato il fondatore del monachesimo cristiano. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima nel deserto e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356.

Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Nell’iconografia è raffigurato circondato animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore. Dopo la pace costantiniana, il martirio cruento dei cristiani diventò molto raro; a questa forma eroica di santità dei primi tempi del cristianesimo, subentrò un cammino di santità professato da una nuovo stuolo di cristiani, desiderosi di una spiritualità più profonda, di appartenere solo a Dio e quindi di vivere soli nella contemplazione dei misteri divini.

Questo fu il grande movimento spirituale del ‘Monachesimo’, che avrà nei secoli successivi varie trasformazioni e modi di essere; dall’eremitaggio alla vita comunitaria; espandendosi dall’Oriente all’Occidente e diventando la grande pianta spirituale su cui si è poggiata la Chiesa, insieme alla gerarchia apostolica.

I discepoli di S.Antonio tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere; nella Lettera 8, S.. Antonio scrisse ai suoi “Chiedete con cuore sincero quel grande Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto, ed esso vi sarà dato”. Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici.

È invocato contro tutte le malattie della pelle e contro gli incendi. Veneratissimo lungo i secoli, il suo nome è fra i più diffusi del cattolicesimo. Verrà allestita in piazza S.Pietro una mini stalla con gli animali delle nostre fattorie per la gioia dei nostri bambini.

Nell’immagine i Santi Antonio Abate e Paolo Eremita è un dipinto di Diego Velázquez, ad olio su tela (257 x 188 cm), fu realizzato tra il 1634 ed il 1660. Oggi quest’opera è conservata al Museo del Prado di Madrid.

di Giacomo Campanile
redazione@vivereroma.org

Questo è un Articolo pubblicato sul giornale del 16/01/20101052 letture – 84 comm

Grotta in cui viveva Antonio, sul monte che domina il suo monastero.

Le Tentazioni di Sant’Antonio incisione di Martin Schongauer, ca 1490.

Sassetta Sant’Antonio bastonato dai diavoli Siena, Pinacoteca nazionale

Hieronymus Bosch, Tentazioni di sant’Antonio, 1505 circa, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona

Paul Cézanne, Tentazioni di sant’Antonio, 1875 circa, E. G. Bührle Collection (Svizzera)

IL MONACHESIMO DI S.BENEDETTO

 

Santi Innocenti

Filed under: articoli,Religione,SANTI — giacomo.campanile @ 22:10
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Gli innocenti che rendono testimonianza a Cristo non con le Parole, ma con il sangue, ci ricordano che il martirio è dono gratuito del Signore.
Le vittime immolate dalla ferocia di Erode appartengono, insieme a santo Stefano e all’evangelista Giovanni, al corteo del re messiniaco e ricordano l’eminente dignità dei bambini nella Chiesa.L’origine di questa festa è molto antica. Compare già nel calendario cartaginese del IV secolo e cent’anni più tardi a Roma nel Sacramentario Leoniano. Oggi, con la nuova riforma liturgica, la celebrazione ha un carattere gioioso e non più di lutto com’era agli inizi.
Il particolare è di Guido Reni: Santi Innocenti Martiri
di Giacomo Campanile
redazione@vivereroma.org
Questo è un Articolo pubblicato sul giornale del 28/12/2010148 let

San Tommaso Becket

Filed under: articoli,Religione,SANTI — giacomo.campanile @ 22:06
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Nato a Londra verso il 1117 e ordinato arcidiacono e collaboratore dell’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo, Tommaso fu nominato cancelliere da Enrico II, con il quale fu sempre in rapporto di amicizia.
Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury. Ma occupando questo posto Tommaso si trasformò in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Fu ordinato sacerdote e vescovo nel 1162. Dopo aver rifiutato di riconoscere le «Costituzioni di Clarendon» del 1164, però, Tommaso fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni di esilio. Ma al rientro come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, il quale, si dice, arrivò a esclamare: «Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?». Fu così che quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L’arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto; accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciò pugnalare senza opporre resistenza. Era il 23 dicembre del 1170.
di Giacomo Campanile
redazione@vivereroma.org
Questo è un Articolo pubblicato sul giornale del 29/12/2010118 letture

San Giovanni Apostolo

Filed under: articoli,Religione,SANTI — giacomo.campanile @ 22:03
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L’autore del quarto Vangelo e dell’Apocalisse, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo maggiore
Fu insieme al fratello Giacomo e a Pietro testimone della trasfigurazione, nell’agonia del Getsemani.e della passione del Signore, dal quale ricevette stando ai piedi della croce Maria come madre. Nel Vangelo e in altri scritti si dimostra teologo, che, ritenuto degno di contemplare la gloria del Verbo incarnato, annunciò ciò che vide con i propri occhi.
Teologo altissimo, specie nel mettere in risalto la divinità di Gesù, mistico sublime fu anche storico scrupoloso, sottolineando accuratamente l’umanità di Cristo, raccontando particolari umani che gli altri evangelisti non fanno, come la cacciata dei mercanti dal tempio, il sedersi stanco, il piangere per Lazzaro, la sete sulla croce, il proclamarsi uomo, ecc.
Giovanni è chiamato giustamente l’Evangelista della carità e il teologo della verità e luce, egli poté penetrare la verità, perché si era fatto penetrare dal divino amore.
di Giacomo Campanile
redazione@vivereroma.org
Questo è un Articolo pubblicato sul giornale del 27/12/2010
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