22 Dicembre 2014
21 Dicembre 2014
CONCERTO DI NATALE PICCOLO CORO DEL MONTALE 22 DICEMBRE 2014
SCALETTA CONCERTO DI NATALE PICCOLO CORO DEL MONTALE 22 DICEMBRE 2014
INNO DEL MONTALE TM G.CAMPANILE
RE LA
Rit. E se mi sei vicino
SI-
Ti prendo per la mano
SOL
Per camminare insieme a te
RE LA SI- RE
Noi siamo studenti del Montale
SOL LA
Amiamo la verità
RE LA SI- RE
cerchiamo la vera libertà
SOL LA
Facciamo solidarietà
Rit.
Noi siamo studenti del Montale
Costruiamo una nuova civiltà
Verso il futuro noi guardiamo
Nella speranza noi viviamo
TONALITA DI DO. DO LA- RE- SOL
Nella notte tutta luce per noi nato è il Salvator.
“Gloria in cielo pace in terra” acclamiamo il Dio d’amor.
Rit.: Gloria in excelsis Deo, Gloria in excelsis Deo!
O Signore, ci hai ridato innocenza e verità;
Ti rendiamo grazie e lode, Fonte eterna di bontà.
Rit.: Gloria in excelsis Deo, Gloria in excelsis Deo!
la tua pace, o Redentore, dono sia del tuo Natal,
il più caro e salutare per l’intera umanità
Rit.: Gloria in excelsis Deo, Gloria in excelsis Deo!
TONALITÀ DI LA. LA MI RE
Quel lieve tuo candor, neve,
discende lieto nel mio cuor.
Nella notte santa il cuor esulta
d’amor, è Natale ancor.
E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice “Spera anche tu.”
È Natale, non soffrire più.
Oh…oh oh oh oh
TONALITÀ DI LA. LA MI RE
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
4. Adeste Fideles
TONALITÀ DI DO
Adeste Fideles, Laeti triumphantes, Venite, venite in Bethlehem
Natum videte, Regem angelorum, Venite adoremus Dominum
Cantet nunc io, Chorus angelorum
Cantet nunc aula caelestium
Gloria, gloria, In excelsis Deo
Venite adoremus, Dominum
TONALITA DI LA. LA MI RE
Tu scendi dalle stelle o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato!
Ah! Quanto ti costò l’avermi amato.
Ah! Quanto ti costò l’avermi amato.
A te che sei del mondo il Creatore,
mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto, quanta questa povertà
più mi innamora, giacchè ti fece amor povero ancora.
Giacchè ti fece amor povero ancora.
6. Viva Gesù (Testo e musica di G.Campanile)
TONALITA DI DO. DO MI FA SOL
Viva Gesù, viva Gesù
Viva Gesù, oggi è nato
Mille le stelle che brillan lassù
Una sola è scesa tra noi
Ci porta alla culla di un Dio bambino
Il redentore è nato per noi
Rit.
I tre re magi son giunti alla grotta
Si son prostrati per sempre ai suoi piedi
Hanno recato i doni antichi
Della promessa oro incenso e mirra
Rit.
Lode a Gesù osanna al Signore
al Figlio di Dio la gloria in eterno
Lode a Gesù osanna al Signore
al Figlio di Dio la gloria in eterno
7. We Wish You A Merry Christmas
TONALITÀ DI RE.
We wish you a Merry Christmas;
We wish you a Merry Christmas;
We wish you a Merry Christmas and a Happy New Year.
Good tidings we bring to you and your kin;
Good tidings for Christmas and a Happy New Year.
TONALITA DI DO
Oh happy day, oh happy day
When Jesus washed, oh when He washed
When Jesus washed, He washed my sins away (oh happy day), Oh happy day
Oh happy day, oh happy day
When Jesus washed, oh when He washed
When Jesus washed, He washed the sins away (oh happy day), Oh happy day (Coro)
He taught me how to watch and pray, watch and pray
and we’ll rejoice everyday, everyday
Oh happy day, oh happy day
When Jesus washed, oh when He washed
When Jesus washed, He washed the sins away (oh happy day), Oh happy day
oh happy day, oh happy day
when Jesus washed, oh really washed
when Jesus washed, he washed my sins away
all right. I’m talking about a happy day
he taught me how to wash
fight and pray, fight and pray
and he rejoices every
everyday, everyday
he taught me how to wash
fight and pray, fight and pray
and he rejoices every, everyday
happy day!
9 JINGLE BELL
TONALITA DI RE
Dashing through the snow
In a one-horse open sleigh
Through the fields we go
Laughing all the way
Bells on bob-tail ring
Making spirits bright
What fun it is to ride and sing
A sleighing song tonight
Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh,
O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
Oh what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh.
Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I’ll give it to someone special
[CHORUS:]
Once bitten and twice shy
I keep my distance
But you still catch my eye
Tell me baby
Do you recognize me?
Well
It’s been a year
It doesn’t surprise me
I wrapped it up and sent it
With a note saying “I love you”
I meant it
Now I know what a fool I’ve been
But if you kissed me now
I know you’d fool me again
[CHORUS]
A crowded room
Friends with tired eyes
I’m hiding from you
And your soul of ice
My god I thought you were
Someone to rely on
Me?
I guess I was a shoulder to cry on
A face on a lover with a fire in his heart
A man under cover but you tore me apart
Now I’ve found a real love you’ll never fool me again
So this is Christmas. And what have you done
Another year over. And a new one just begun
And so this is Christmas. I hope you have fun
The near and the dear one.The old and the young
A very merry Christmas. And a happy New Year
Let’s hope it’s a good one. Without any fear
And so this is Christmas. For weak and for strong
For rich and the poor ones. The world is so wrong
And so happy Christmas. For black and for white
For yellow and red ones. Let’s stop all the fight
A very merry Christmas. And a happy New Year
Let’s hope it’s a good one. Without any fear
And so this is Christmas. And what have we done
Another year over. And a new one just begun
And so this is Christmas. I hope you have fun
The near and the dear one. The old and the young
A very merry Christmas. And a happy New Year
Let’s hope it’s a good one. Without any fear
War is over. If you want it
War is over. Now…
15 Dicembre 2014
Madonna dei palafrenieri di Caravaggio
Madonna dei palafrenieri è un dipinto a olio su tela (292×211 cm) realizzato nel 1606 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato nella Galleria Borghese di Roma.
Il quadro mostra Maria ed il Bambino mentre schiacciano il serpente del peccato originale, alla presenza di Sant’Anna.
L’opera venne commissionata all’artista dalla Arciconfraternita dei Parafrenieri Pontifici ed era destinata all’altare della loro cappella nella nuova basilica di San Pietro, dove avrebbe dovuto sostituire un vecchio dipinto (oggi conservato nella Sagrestia Vecchia), non più compatibile con le dimensioni del rinnovato allestimento dell’altare. Nella sua sede originaria rimase però solo pochi giorni, perché l’opera fu poi trasferita nella chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri. La commissione al Caravaggio risale al 31 ottobre 1605.
Al momento della realizzazione dell’opera, per la quale ricevette un compenso di 70 scudi, Caravaggio si trovava a casa dell’amico giureconsulto Andrea Ruffetti.
Il dipinto venne rifiutato dai committenti, perché fece scandalo il Bambino, troppo cresciuto per essere ritratto completamente nudo; inoltre, fecero scandalo la scollatura abbondante della Madonna e la modella scelta per quest’ultima, Lena, che era una nota prostituta (aveva posato anche per la Madonna dei Pellegrini).
Secondo alcuni studiosi[1] il vero motivo che provocò il rifiuto dell’opera è da ricercarsi nell’atteggiamento distaccato di Sant’Anna.
Vi era una disputa tra Cattolici e Protestanti su una diversa interpretazione del Vecchio Testamento sull’atto di schiacciare il serpente; secondo i Cattolici doveva essere Maria; secondo i protestanti Gesù. Nel 1566 Pio V risolse la questione riconoscendo questo ruolo ad entrambi. Tuttavia i Cardinali vollero vedere nel dipinto di Caravaggio un eccessivo coinvolgimento di Gesù nell’uccidere il serpente tanto da considerare l’opera eretica. Bisogna considerare che la disputa su chi fosse l’uccisore del serpente era terminata da pochi anni e non tutti i cardinali erano d’accordo con l’interpretazione fatta da Pio V.
L’opera venne quindi venduta per 100 scudi alla famiglia Borghese
12 Dicembre 2014
10 Dicembre 2014
9 Dicembre 2014
Santa Lucia. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa che ne onorano la memoria il 13 dicembre.Lezione dicembre 2020
Andrea Bocelli – Santa Lucia
Lucia di Siracusa, conosciuta come santa Lucia, è stata una martire cristiana di inizio IV secolo durante la grande persecuzione voluta dall’imperatore Diocleziano. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa che ne onorano la memoria il 13 dicembre.
Il Natale solitamente è collegato a Babbo Natale ed alle sue imprese per recapitare i regali ai bambini. In tanti paesi del nord Italia e del nord Europa è invece Santa Lucia a fare le veci di Babbo Natale: il giorno in cui si festeggia Santa Lucia è il 13 dicembre e sono legate a lei tradizioni e leggende molto particolari.
Se siete curiosi leggete il materiale che abbiamo raccolto in questa pagina.
La storia di Santa Lucia
Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa. Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre. La mamma si ammala e Lucia si reca in preghiera a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per invocarne la guarigione. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all’aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio.
Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento, e decide di andare tra i poveretti che stanno nelle catacombe, con una lampada alla testa, e di donare loro tutta la sua dote. Il fidanzato non comoprende, si arrabbia e decide di vendicarsi, denunciando pubblicamente quella che avrebbe dovuto essere la sua futura sposa, con l’accusa di essere cristiana. Sono anni di persecuzione dei cristiani, sotto l’imperatore Diocleziano.
Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. Al momento di portarla via, l’esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Lucia viene così condannata a morte.
Prima di morire riesce a ricevere l’Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni entro breve. Entrambi i fatti si verificano nel giro di pochi anni.
Le tradizioni di Santa Lucia
In alcuni luoghi Santa Lucia viene festeggiata e fa le veci di Babbo Natale.
In alcune regioni del nord Italia, come il Trentino, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l’Emilia e il Veneto esiste una tradizione legata alla Santa, il 13 dicembre, giorno della sua morte. I bambini le scrivono una letterina, dicendo che sono stati buoni e si sono comportati bene per tutto l’anno, e chiedendo in regalo dei doni. Preparano del cibo e delle carote sui davanzali delle finestre, per attirare la Santa e il suo asinello e poi vanno a letto perché se la Santa arriva e li trova alzati lancia loro della cenere o della sabbia negli occhi e li acceca.
In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccolo vestite con tunica e cintura bianche.
5 Dicembre 2014
1 Dicembre 2014
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL PARLAMENTO EUROPEO
VISITA DEL SANTO PADRE
AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO D’EUROPA
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Strasburgo, Francia
Martedì, 25 novembre 2014
Speranza nel Signore che trasforma il male in bene e la morte in vita.
La “dignità” è una parola-chiave che ha caratterizzato la ripresa del secondo dopo guerra. La nostra storia recente si contraddistingue per l’indubbia centralità della promozione della dignità umana contro le molteplici violenze e discriminazioni, che neppure in Europa sono mancate nel corso dei secoli.
Oggi, la promozione dei diritti umani occupa un ruolo centrale nell’impegno dell’Unione Europea in ordine a favorire la dignità della persona, sia al suo interno che nei rapporti con gli altri Paesi.
Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, che non ha il lavoro che lo unge di dignità?
Promuovere la dignità della persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici.
Il bene comune, a quel “noi-tutti” formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale
. Infatti, se il diritto di ciascuno non è armonicamente ordinato al bene più grande, finisce per concepirsi senza limitazioni e dunque per diventare sorgente di conflitti e di violenze.
Parlare della dignità trascendente dell’uomo, significa dunque fare appello alla sua natura, alla sua innata capacità di distinguere il bene dal male, a quella “bussola” inscritta nei nostri cuori e che Dio ha impresso nell’universo creato
Una delle malattie che vedo più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami.
si ricava un’impressione generale di stanchezza, d’invecchiamento, di un’Europa nonna e non più fertile e vivace. Per cui i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva, in favore dei tecnicismi burocratici delle sue istituzioni.
A ciò si associano alcuni stili di vita un po’ egoisti, caratterizzati da un’opulenza ormai insostenibile e spesso indifferente nei confronti del mondo circostante, soprattutto dei più poveri.
L’essere umano rischia di essere ridotto a semplice ingranaggio di un meccanismo che lo tratta alla stregua di un bene di consumo da utilizzare, così che – lo notiamo purtroppo spesso – quando la vita non è funzionale a tale meccanismo viene scartata senza troppe remore, come nel caso dei malati, dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei bambini uccisi prima di nascere.
«è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza»
Prendervi cura della fragilità, della fragilità dei popoli e delle persone.
Occorre ricordare sempre l’architettura propria dell’Unione Europea, basata sui principi di solidarietà e sussidiarietà, così che prevalga l’aiuto vicendevole e si possa camminare, animati da reciproca fiducia.
Non si può tollerare che milioni di persone nel mondo muoiano di fame, mentre tonnellate di derrate alimentari vengono scartate ogni giorno dalle nostre tavole.
«quanto più cresce la potenza degli uomini tanto più si estende e si allarga la loro responsabilità personale e collettiva»
Cari Eurodeputati, è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili; l’Europa che abbraccia con coraggio il suo passato e guarda con fiducia il futuro per vivere pienamente e con speranza il suo presente.
È giunto il momento di abbandonare l’idea di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo; l’Europa che cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l’umanità!
Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero!