Il Papa afferma che nella preghiera di Cristo nel Getsemani, nella «paura e angoscia di Gesù» è ricapitolato «tutto l’orrore dell’uomo davanti alla propria morte, la certezza della sua inesorabilità e la percezione del peso del male che lambisce la nostra vita»”Dobbiamo imparare ad affidarci di più alla Provvidenza divina, chiedere a Dio la forza di uscire da noi stessi per rinnovargli il nostro ‘si«, per ripetergli ‘sia fatta la tua volonta», per conformare la nostra volontà alla sua”, ha detto stamane il Papa rivolgendosi ai fedeli, nella catechesi dell’udienza generale di oggi nell’Aula Paolo VI, dedicata alla preghiera di Gesù nel Getsemani, in cui Gesù »ci dice che solo nel conformare la sua volontà a quella divina, l’essere umano arriva alla sua vera altezza, diventa ‘divinò; solo uscendo da sè, solo nel ‘si« a Dio, si realizza il desiderio di Adamo, quello di essere completamente liberi. È ciò che Gesù compie al Getsemani: trasferendo la volontà umana nella volontà divina nasce il vero uomo, e noi siamo redenti». «È una preghiera che dobbiamo fare quotidianamente – ha aggiunto Benedetto XVI – perchè non sempre è facile affidarci alla volontà di Dio, ripetere il ‘si» di Gesù, il ‘si« di Maria. Ogni giorno nella preghiera del Padre nostro noi chiediamo al Signore: ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terrà». Il punto di partenza per la nostra preghiera, ha spiegato il Papa, è la consapevolezza che «c’è una volontà di Dio con noi e per noi, una volontà di Dio sulla nostra vita, che deve diventare ogni giorno di più il riferimento del nostro volere e del nostro essere». «Nella preghiera di Gesù al Padre, in quella notte terribile e stupenda del Getsemani – ha affermato il Pontefice – la terra è diventata cielo; la terra della sua volontà umana, scossa dalla paura e dall’angoscia, è stata assunta dalla sua volontà divina, così che la volontà di Dio si è compiuta sulla terra».
di Giacomo Campanile redazione@vivereroma.org |