Oltre ai Dieci Comandamenti dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai, Gesù ha riassunto il tutto con un’unico comandamento che è quello dell’amore che dice: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Se uno non ama se stesso quindi non può amare il prossimo?
Il comandamento dell’amore
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso.
Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti ( Mt 22,37-40 ).
” MAESTRO, CHE DEVO FARE … ? ”
Al giovane che gli rivolge questa domanda, Gesù risponde innanzitutto richiamando la necessità di riconoscere Dio come “il solo Buono”, come il Bene per eccellenza e come la sorgente di ogni bene.
Poi Gesù gli dice: ” Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti “.
Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l’amore del prossimo:
” Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre “.
Infine Gesù riassume questi comandamenti in una formulazione positiva:
” Ama il prossimo tuo come te stesso” ( Mt 19,16-19 ).
A questa prima risposta, se ne aggiunge subito una seconda:
” Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi ” ( Mt 19,21 ).
Essa non annulla la prima sequela di Gesù implica l’osservanza dei comandamenti.
La Legge non è abolita,’ ma l’uomo è invitato a ritrovarla nella Persona del suo Maestro, che ne è il compimento perfetto.
Nei tre Vangeli sinottici, l’appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell’obbedienza del discepolo e nell’osservanza dei comandamenti, è accostato all’esortazione alla povertà e alla castità.
I consigli evangelici sono indissolubili dai comandamenti.
Gesù ha ripreso i dieci comandamenti, ma ha manifestato la forza dello Spirito all’opera nella loro lettera.
Egli ha predicato la ” giustizia ” che supera ” quella degli scribi e dei farisei ” ( Mt 5,20 ) come pure quella dei pagani.
Ha messo in luce tutte le esigenze dei comandamenti.
” Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere…’
Ma io vi dico: chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio ” ( Mt 5,21-22 ) ( CCC 2052 – 2054 ).
Il Decalogo deve essere interpretato alla luce del duplice ed unico comandamento della carità che è la pienezza della Legge.
L’amore verso Dio
Il primo ed essenziale dovere dell’uomo, lo scopo della sua vita, è di amare Dio sopra ogni altra cosa, poiché Egli è nostro creatore e Signore:
Colui che ci ama fino a dare la vita per noi.
“Chi ama il Padre o la madre più di me – afferma recisamente Gesù – non è degno di me;
e chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me” ( Mt 10,37 ).
L’amore verso il prossimo
L’amore verso Dio esige necessariamente l’amore verso il prossimo.
Tale amore, nel pensiero e nella volontà di Cristo, costituisce:
Il precetto nuovo della Legge Cristiana: “Vi do un comandamento nuovo:
amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato” ( Gv 13,34 ).
Il precetto proprio di Gesù: “Questo è il mio comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” ( Gv 15,12 ).
Il segno di riconoscimento dei suoi seguaci: “In questo tutti riconosceranno che voi siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri ” ( Gv 13,35 ).
La riprova dell’amore di Dio: “Se qualcuno dirà: io amo Dio, e odierà il suo fratello, è un mentitore!” ( 1 Gv 4,20 ).
La legge suprema sulla quale sarà giudicata l’umanità nell’estremo giudizio ( Mt 25,31 ).
Il modello divino
La carità verso il prossimo comandata da Cristo ha la massima intensità e la massima estensione.
La massima estensione perché non conosce limiti di persone e comprende positivamente gli stessi nemici.
La massima intensità, perché nella sua forma perfetta, non conosce limiti di sacrificio, neppure quello della vita, secondo le parole di San Giovanni:
” Gesù ha dato la sua vita per noi, e anche noi dobbiamo essere disposti a dar la vita per i nostri fratelli ( 1 Gv 3,16 ).
Il modello a cui deve ispirarsi la carità verso il prossimo è l’amore che noi portiamo a noi stessi: ” Ama il prossimo tuo come te stesso ” ( Mt 22,39 ).
Ma questa formula parve quasi insufficiente al Cuore del Maestro, che propose altri due modelli, infinitamente più alti:
l’amore che Egli ha portato a noi, e l’amore sostanziale che unisce il Padre al Figlio.
“Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi!
Ti prego, o Padre, perché siano tutti una sola cosa, come tu sei in me ed io in te!” ( Gv 13,34; Gv 15,12; Gv 17,21 ).
“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” ( 1 Gv 4,8 ).
La potenza è sempre con lei ! deve continuare con i suoi canti di lode !
Comment by Francesco Va — 30 Maggio 2009 @ 07:43
Lode prof. la canzone è bellissima anche perchè parla dell’amicizia che è molto importante nella vita di tutti.
Comment by Carolina Salerno VA — 30 Maggio 2009 @ 07:59