Non possiamo negare, ha detto il Papa, «che la famiglia sia colpita, che la famiglia venga colpita e che la famiglia venga imbastardita», ridotta spesso a una semplice «associazione». Oggi «si può chiamare famiglia tutto», in nome del «relativismo»: «in questo momento, da un punto di vista sociologico e dal punto di vista dei valori umani, come anche del Sacramento cattolico, del Sacramento cristiano, c’è una crisi della famiglia, crisi perché la bastonano da tutte le parti e la lasciano molto ferita».
Oggi sono proposte, ha detto Papa Francesco, «nuove forme, totalmente distruttive e limitative della grandezza dell’amore del matrimonio». Ma «quello che stanno proponendo non è un matrimonio, è una associazione. Ma non è matrimonio! E’ necessario dire cose molto chiare e questo dobbiamo dirlo!».
Fra gli stessi cattolici il sacramento del matrimonio è «svalutato» tramite la «riduzione del Sacramento a un fatto sociale». Certamente la celebrazione di un matrimonio ha anche un aspetto sociale, ma è una deviazione quando «il sociale copre la cosa fondamentale, che è l’unione con Dio». Per evitare questi rischi, è necessario proporre ai fidanzati una preparazione seria al matrimonio, per capire quel «per sempre» che oggi è negato dalla «cultura del provvisorio», che è una «cultura di distruzione dei legami».