Semyon Bychkov and BBC Symphony Orchestra – Dies Irae [Verdi Requiem]
Rossini Stabat Mater – Amen. In sempiterna saecula.
Dies Irae – Mozart – Requiem – Claudio Abbado
Karl Jenkins- Requiem- Dies Irae
Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita dubitativamente a Tommaso da Celano. Descrive il giorno del giudizio, l’ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno. Il Dies irae è una delle parti più note del requiem e quindi del rito per la messa esequiale previsto dalla liturgia per la messa di rito tridentino.
Probabilmente l’ispirazione dell’inno è biblica, dalla versione latina della Vulgata del libro di Sofonia 1,15-16.
Testo e traduzione
Dies Irae, dies illa Quantus tremor est futurus, Tuba, mirum spargens sonum Mors stupebit et natura, Liber scriptus proferetur, Judex ergo cum sedebit, Quid sum miser tunc dicturus? Rex tremendae majestatis, Recordare, Jesu pie, Quaerens me, sedisti lassus, Juste judex ultionis, Ingemisco, tamquam reus, Qui Mariam absolvisti,[1] Preces meae non sunt dignae, Inter oves locum praesta, Confutatis maledictis, Oro supplex et acclinis, Lacrimosa dies illa, Judicandus homo reus. Pie Jesu Domine, |
Il giorno dell’ira, quel giorno che Quanto terrore verrà La tromba diffondendo un suono mirabile La Morte e la Natura si stupiranno Sarà presentato il libro scritto E dunque quando il giudice si siederà, In quel momento che potrò dire io, misero, Re di tremendo potere, Ricorda, o pio Gesù, Cercandomi ti sedesti stanco, Giusto giudice di retribuzione, Comincio a gemere come un colpevole, Tu che perdonasti Maria di Magdala,[2] Le mie preghiere non sono degne; Assicurami un posto fra le pecorelle, Una volta smascherati i malvagi, Prego supplice e in ginocchio, Giorno di lacrime, quello, Il peccatore per essere giudicato. Pio Signore Gesù, |