28 Settembre 2016
In psicologia con il termine sentimento (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi) si intende uno stato d’animo ovvero una condizione cognitivo-affettiva che dura più a lungo delle emozioni e che presenta una minore incisività rispetto alle passioni.
Per sentimento genericamente si indica ogni forma di affetto: sia quella soggettiva, cioè riguardante l’interiorità della propria individuale affettività, sia quella rivolta al mondo esterno.
Quando il termine viene usato nel significato filosofico di “senso (sentimento) di sé” esprime la coscienza della propria esistenza come complesso dei moti spirituali e corporei.
Attualità e religione.
EMOZIONI
1. quali sono i SENTIMENTI più comuni?
2. qual è la differenza tra EMOZIONI e SENTIMENTI?
3. è possibile CONTROLLARE i sentimenti?
4. c’è un ALFABETO delle emozioni?
Uno strumento operativo da condividere con i ragazzi delle parrocchie ed associazioni per stimolare il confronto sui bisogni e le necessità della generazione più colpita dalle conseguenze di questo periodo. – immagini tratte dalla serie tv Netflix “Stranger Things”
I filosofi greci antichi non distinguevano tra sentimento e passione: quando invece la riflessione filosofica si accentra sul tema della soggettività il concetto acquista rilievo autonomo.
Nella filosofia moderna con Cartesio il sentimento viene incluso tra le passioni definendolo come “passione spirituale”, nel senso che esso non ha a che fare con la materialità del corpo ma è un moto dell’anima che diviene oggetto passivo di una forza che la sovrasta
In Blaise Pascal il sentimento, chiamato “sentire del cuore”, esprime una vera e propria facoltà conoscitiva distinta e in un certo modo superiore sia alla semplice percezione sensibile che alla razionalità.
Infatti il sentimento permette di cogliere intuitivamente cosa siano il tempo, lo spazio, il movimento, il numero cioè le basi stesse dell’attività razionale e logica-matematica. Afferma Pascal: c’è un ordre du coeur (ordine del cuore), una logique du coeur (logica del cuore).
«Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione ma anche con il cuore […] Anche il cuore ha un suo ordine.»
Nell’età romantica il sentimento diventa la facoltà di cogliere l’infinito sia in senso lirico (Friedrich Schlegel, Friedrich Hölderlin) che religioso: «La religione è sentimento e gusto dell’infinito»
Il sentimento dell’infinito si coglie nella poesia, prima forma del desiderio dell’uomo di conquistare quell’infinito che è Dio.
Secondo Hegel invece solo la funzione mediatrice della ragione è capace di cogliere il vero mentre gli strumenti “immediati” come l’intuizione, il sentimento e la fede, vengono messi da parte come “romantiche fantasticherie”
Per Henri Bergson solo il sentimento è in grado di attingere, al di là delle astratti schemi della realtà prodotti dall’intelletto scientifico, la vera essenza della realtà
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