Il Signore è il mio pastore non manco di nulla
su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce
Rit. Mi rinfranca per il giusto cammino
per amore del suo nome. 2 volte
Se dovessi camminare in una valle oscura
non temerei alcun male.
Il tuo bastone e il tuo vin castro mi danno sicurezza
Rit. Felicità e grazia mi saranno compagni
tutti i giorni della mia vita. 2 volte
Per me prepari una mensa sotto gli occhi dei mei nemici
cospargi di olio il mio capo il mio calice trabocca
Rit. Abiterò nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita. 2 volte
Salmo del Re Davide
Dio viene descritto nel ruolo di protettore e fornitore di alimento. Il salmo è normalmente recitato e cantato sia dagli ebrei sia dai cristiani; per i cristiani, il termine Signore è riferito talvolta a Gesù stesso, che nel Vangelo secondo Giovanni si è dichiarato il “Buon Pastore”[1]. Secondo il racconto biblico di I Samuele capitolo 16, Davide da ragazzo fu pastore e come tale condusse greggi, lo troviamo come tale a pascere le pecore di suo padre Iesse in un campo presso Betlemme.
Versioni musicali del salmo sono state scritte da numerosi compositori classici, tra i quali Johann Sebastian Bach (Coro di apertura della Cantata No.112 Der Herr ist mein getreuer Hirt BWV 112) e Franz Schubert.
La fortuna musicale del salmo è continuata nella musica contemporanea grazie alla rielaborazioni proposte da artisti come Duke Ellington e alle incisioni realizzate da gruppi come i Pink Floyd (Sheep, nell’album Animals), Megadeth (Shadow of Death, nell’album The System has Failed ) e gli U2 (Love Rescue Me, nell’album Rattle and Hum) e da cantanti come Alpha Blondy (introduzione, nei concerti, alla canzone Jerusalem)