DAMIANO CITA GIACOMO CAMPANILE IN UN’INTERVISTA
Damiano David canta per il prof. Giacomo Campanile 15 dicembre 2014.Roma Piccolo coro del Montale video
Damiano dei Maneskin dal coro del liceo a Sanremo. Il prof: “Torna, ti aspettiamo” fanpage
La band sul podio. Il prof. di religione: «I Måneskin, nati nel mio coro»
Intervista rai 2 programma ‘quello che’ 4 novembre 2021 Damiano David e il piccolo coro del Montale
Måneskin, il prof di Damiano: «Nel coro del liceo era già uno showman, ora potrebbero cantare per il Papa»
Carissimi ecco Damiano David il vincitore con i Maneskin del festival di Sanremo 2021. Posso dire umilmente di aver scoperto questo talento tra i miei studenti del liceo Montale. Damiano ha cantato in pubblico per la prima volta nel piccolo coro del Montale il coro che ho diretto per 20 anni. Siamo nella storia della musica Italiana. Sempre lode al Signore.
Foto del miticoLucio Chieruzzi
IL MIO PROF DI RELIGIONE HA VINTO SANREMO
Potete scrivere le cazzate che volete coi vostri commenti musicali insignificanti, ma solo uno è il vincitore di Sanremo: si chiama
Giacomo Campanile Lode
, amante della musica e umile servo del Signore. Mettetece na pezza va…
Luca Cirimbilla giornalista
Damiano dei Maneskin dal coro del liceo a Sanremo. Il prof: “Torna, ti aspettiamo” video fanpage youtube
Giacomo Campanile, il professore senigalliese che ha scoperto Damiano David dei Måneskin trionfatori a Sanremo: “Era destinato al palco” viveresenigallia
Il prof di Damiano dei Maneskin: Al liceo ha cantato
18 ore fa — Fanpage.it ha intervistato Giacomo Campanile, uno dei professori di Damiano dei Maneskin, la band romana vincitrice di Sanremo.
PARLA IL PROF A CUI È DEDICATO IL BRANO DEI MANESKIN “LA PRIMA VOLTA CHE HA CANTATO HA MESSO IN SILENZIO 300 PERSONE”
Giacomo Campanile è il nome del professore a cui i Maneskin e Damiano in particolare hanno dedicato Zitti e buoni, il brano che ha vinto
I riff di chitarra e gli acuti graffianti di Zitti e buoni, il brano che ha incoronato i Måneskin vincitori del 71° Festival di Sanremo, sono risuonati domenica all’Olimpico, prima del match Roma-Genoa. Elogi ai quatto ventenni sono arrivati anche dalla sindaca Raggi, che ha twittato: «Grandissimi». Dai social ai luoghi che hanno visto gli ex adolescenti muovere i primi passi nel mondo della musica esplode l’entusiasmo. Giacomo Campanile, docente di religione al liceo Montale, a Bravetta, posta su Instagram una foto che lo ritrae accanto a un giovanissimo Damiano, frontman del gruppo: «Ecco il vincitore con i Måneskin del festival di Sanremo 2021 – scrive -. Posso dire umilmente di aver scoperto questo talento tra i miei studenti. Ha cantato in pubblico per la prima volta nel piccolo coro del Montale che ho diretto per 20 anni. Siamo nella storia della musica italiana. Sempre lode al Signore».
Giacomo Campanile è il nome del professore a cui i Maneskin e Damiano in particolare hanno dedicato Zitti e buoni, il brano che ha vinto la 71esima edizione del Festival Di Sanremo. Come hanno detto al ricevimento del Leone d’Oro “Zitti e buoni è il titolo che abbiamo scelto, proprio come quelle parole che il professore ci diceva a scuola, di stare zitti e buoni”.
Un titolo che simboleggia il carattere “ribelle” del quartetto, ventenne, che ha trionfato inaspettatamente all’Ariston.
Quel professore tanto citato dai ragazzi è stato raggiunto da Fanpage e qui ha raccontato lo straordinario successo che ebbe Damiano in tempi non sospetti “La prima volta che Damiano ha cantato al concerto di Natale una canzone di Elton John, ha fatto rimanere in silenzio trecento studenti nell’aula magna della scuola. Ho subito pensato, questo ragazzo ha un futuro, ha talento”.
Damianosi era da poco avvicinato al mondo della musica, con il coro del Liceo Linguistico Eugenio Montale in via di Bravetta gestito dal docente. “Damiano ha cantato con noi da quando aveva quattordici anni fino ai diciassette anni, era un solista” spiega il prof. “Oggi è difficilissimo trovare dei ragazzi che suonano, devo dire che vedere Damiano sul podio mi ha dato molta gioia, con un pezzo rock e duro, che ha la sua carica e una sua originalità”. “Io ho un ricordo positivo di lui, un ragazzo molto buono d’animo, come gli altri tre, sono ragazzi di borgata – dice il professore e aggiunge – spero possa continuare così, a produrre della buona musica che fa bene al cuore e all’anima”.
video fuori di testa
Damiano, il cantante dei Maneskin “è un ribelle alla ricerca di spiritualità”
Alla ricerca di una spiritualità, nel nome di Gesù Cristo, che tiene tatuato sulla coscia: Damiano David, il cantante dei Maneskin, freschi vincitori del Festival di Sanremo 2021, viene raccontato da una persona che lo conosce molto bene.
Si tratta di Giacomo Campanile, storico professore di religione del Liceo Linguistico “Eugenio Montale” di Roma, la scuola che ha frequentato Damiano David.
Il Piccolo coro del Montale
Campanile, scrive Avvenire (10 marzo), che può affermare, senza smentita, di aver visto nascere e crescere musicalmente il frontman della rock band romana. «Non ero neanche il suo prof. di religione, ma ho avuto il piacere di inserire Damiano in quella che considero una mia creatura, il “Piccolo coro del Montale“», ricorda il professore. Damiano David ci entrò quando era iscritto alla classe I N.
«Quel coro è nato apposta per ragazzi come lui, perché ho capito che una sola ora di religione non mi consentiva di instaurare un dialogo più ampio con le ultime generazioni, come invece poi sono riuscito ad aprire con l’arte. Infatti alle visite alle basiliche di Roma, lo stesso Damiano era sempre presente».
Damiano: non solo un ribelle
Il futuro cantante dei Maneskin è sempre stato così ribelle?, domanda Avvenire. Il professore Campanile risponde così: «Io ho conosciuto un ragazzo con una grande passione per la musica e anche profondamente alla ricerca di una sua spiritualità. Non è un caso che sulla coscia si sia tatuato l’immagine di Gesù Cristo».
«Che fosse un predestinato a salire su un palco e cantare davanti a milioni di persone – prosegue – l’abbiamo capito quel giorno che nell’aula magna del Liceo intonò “Your song” di Elton John…Oh, venne giù la scuola. Un trionfo, le ragazzine non volevano più lasciarlo andar via».
Lasciò la scuola per i Maneskin
Dopo però decise di abbandonare la scuola, senza neanche diplomarsi. «In terzo venne bocciato: non studiava, pensava solo a cantare». E poi in quarto, quando Damiano si unì agli altri tre Maneskin (Victoria, Thomas e Ethan), di cui poi è diventato il cantante, abbandonò il Liceo.
«Prima di andarsene – ricorda il professore – mi fece ascoltare “Chosen” con cui si presentarono a X Factor ( 2° posto nell’edizione del 2017). Sentire quel brano, un pezzo funky che si apriva con il Dies Irae-Requiem di Mozart, mi aprì il cuore e mi diede la certezza che questi ragazzi sarebbero arrivati molto, ma molto in alto». Detto fatto. Eccolo qui, con i suoi Maneskin, trionfante con “Zitti e Buoni” al Festival di Sanremo.
Maneskin, parla il prof di Damiano: “Cantava nel mio coro, è sempre stato un leader” GIORNALE DI SICILIA
Il successo dei Måneskin a Sanremo: il ricordo del professore Giacomo Campanile per Damiano David
Damiano dei Maneskin: parla il professore di quando al concerto del liceo Damiano “ha fatto rimanere in silenzio 300 studenti” https://www.thesocialpost.it/
Il professore fiero di Damiano dei Måneskin: “Al liceo ha fatto rimanere in silenzio trecento studenti” RDS.
X Factor, Maneskin: “Noi coatti? Non abbiamo paura di fare la voce grossa”
Intervista Giacomo Campanile Vivere Senigalia 11 marzo 2021
Quando e come nasce la tua passione per la musica?
Salve a tutti. La mia passione per la musica è nata verso i 14 anni, quando ho comprato la mia prima chitarra la mitica Eko Ranger dodici corde a 200000 lire al negozio d Priori vicino alla Chiesa di San Martino a Senigallia.
Ho cominciato ha suonare la chitarra nella bellissima Chiesa di San Martino con gli scout animando le celebrazioni liturgiche. La mia passione per le chitarre continua ancora, ora ho ben 13 strumenti per suonare i diversi generi musicali Jazz, Classica, Rock, Funk…. ( Andate a vedere le mie amate chitarre nel mio sito. https://www.giacomocampanile.it/?cat=94)
Dal 1984-1985 Ho Baccelierato in Teologia conseguito presso l’Istituto Teologico Marchigiano. Con una tesi “La conoscenza di Dio in Dionigi pseudo-areopagita” diretta dal prof. Natalizi.
1987-1988 Licenza in Ecclesiologia conseguita presso la Pontificia Università Lateranense. Con una tesi con titolo : “Lo Spirito Santo e la Chiesa nel capitolo I della Lumen Gentium costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II” Relatore della tesi: mons. Brunero Gherardini.
1994 il Dottorato in Ecclesiologia presso la PUL. Con una tesi con titolo: “Ecclesiologia di B.Gherardini” con Relatore: mons. Marcello Semeraro ora Cardinale.
Sono compositore di musica sacra e Insegnante di Religione Cattolica dal 1986, oggi presso il Liceo Classico “E. Montale” di Roma
Ha inciso la cassetta con il titolo “Mia Forza e mio canto” 1981. Nel 1983 la musicassetta ” Vieni a salvarmi” pubblicata dalla LDC di Torino. Ha prodotto un CD Musicale nel 1998 con il titolo ” Il Vivente”. Nel 2000 ha inciso con il Piccolo coro del Montale il cd musicale “COMPILATIO 2000”.
Sono stato direttore del Piccolo Coro degli studenti del Montale dal 1996 al 2016. Ho collaborato con musicisti affermati a livello italiano sia in campo jazzistico che della musica classica:
Manzi Massimo batterista, Ovidio Urbani Sassofonista, Mauro Mencaroni batterista, Fortunato Francesco contrabbassista, Giordano Santini contrabbassista, Giovanni Kostko flautista,Stefano Olivi, Mauro Balducci flautisti, Claudio Attardi pianista
Ho svolto l’attivita concertistica in Italia in città quali: Bologna, Ferrara di MonteBaldo, Senigallia, Napoli, Torre del Greco, Loreto, Ostra Vetere, Corinaldo,Roma, Ostra
Il Piccolo coro del Montale, era composto da studenti e docenti del Liceo classico “E. Montale” amanti della musica.
Il coro ha indirizzato il proprio repertorio soprattutto verso la musica sacra e le canzoni popolari contemporanee, utilizzando strumenti quali batteria, basso el., chitarre e tastiere per accompagnare il canto . Ha svolto l’attività concertistica in occasione di significativi eventi sociali e religiosi.
Come hai vissuto la finale di Sanremo?
Non ho visto la finale per che preso nei festeggiamenti della mia amata nipote Margherita.
Ti aspettavi questo risultato da parte di Damiano?
Sinceramente no perché nella prima serata che ho seguito, erano arrivati tredicesimi. Però le scommesse del prima del festival davano la vittoria ai Maneskin o a Fedez .
Quanta la felicità e la soddisfazione personale nel vedere la vittoria di un tuo ex studente?
Tantissima gioia nel mio cuore, mi sembrava un sogno.
Quali sono i tuoi ricordi di lui?
Damiano David entro nel Piccolo coro del Montale quando era iscritto alla classe I N. Quel coro è nato apposta per ragazzi come lui, perché ho capito che una sola ora di religione non mi consentiva di instaurare un dialogo più ampio con le ultime generazioni, come invece poi sono riuscito ad aprire con l’arte – le visite alle basiliche di Roma con lo stesso Damiano sempre presente, come vede nella foto – , con la musica e anche con i social.
Come ce lo racconteresti sotto il suo profilo personale e umano?
Io ho conosciuto un ragazzo con una grande passione per la musica e anche profondamente alla ricerca di una sua spiritualità. Non è un caso che sul corpo si sia tatuato l’immagine di Gesù Cristo
Che fosse un predestinato a salire su un palco e cantare davanti a milioni di persone l’abbiamo capito quel giorno che nell’aula magna del Liceo intonò Your song di Elton John… Oh, venne giù la scuola. Un trionfo, le ragazzine non volevano più lasciarlo andar via. E invece Damiano poi se ne andò, e senza neanche diplomarsi. «In terzo venne bocciato: non studiava, pensava solo a cantare. E poi in 4°, quando si unì agli altri tre Måneskin (Victoria, Thomas e David) abbandonò il Liceo. Prima di andarsene però mi fece ascoltare Chosen con cui si presentarono a X Factor ( 2° posto nell’edizione del 2017). Sentire quel brano, un pezzo funky che si apriva con il Dies Irae-Requiem di Mozart, mi aprì il cuore e mi diede la certezza che questi ragazzi sarebbero arrivati molto ma molto in alto». I Måneskin infatti da allora hanno scalato le classifiche
Come vedi il suo avvenire?
Se sapranno gestirsi i Måneskin possono essere portatori di un messaggio forte per i giovani, possono testimoniare che attraverso la musica si può intraprendere una strada che cambia la vita in meglio
Hai obiettivi e ambizioni per il futuro?
Il futuro è nelle mani di Dio, certamente continuare la mia missione quella di trasmettere la gioia e la lode attraverso l’insegnamento, la musica, l’arte e la cultura.
Gli esorcisti accusano Sanremo: “Religioso mischiato al demoniaco”
Durissime invettive dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti e del vescovo di Ventimiglia-Sanremo contro Achille Lauro e Fiorello per le loro “performance” all’Ariston.
Esorcisti, vescovi e fedeli cattolici all’attacco del festival di Sanremo 2021. Si è conclusa da poche ore la settantunesima edizione del concorso canoro nazionale più importante ma non si attenuano le polemiche per i contenuti proposti durante le cinque serate condotte dalla coppia Amadeus – Rosario Fiorello.
Gli ultimi a scendere in campo sono stati i componenti dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, unico ente in materia riconosciuto ufficialmente dal Vaticano.
“Mentre l’umanità sta attraversando un periodo caratterizzato dal dolore e dalla sofferenza a causa della pandemia, sul palco dell’Ariston si è raggiunto un livello di dissacrazione, di blasfemia e di vilipendio della fede cattolica davvero inaccettabile”, ha scritto l’Associazione, rimarcando che le esibizioni “hanno leso la sensibilità e il credo di milioni di italiani e dei fedeli di tutto il mondo”.
Questa edizione del Festival, il primo della storia senza pubblico in sala, per gli esorcisti ha prodotto “una vera e propria escalation, dalla trasgressione estrema all’estremismo del ‘godimento’, il tutto veicolato da immagini, simboli e testi dove al sacro, e addirittura ad un ‘finto sentimento religioso’, si mischia il demoniaco”.
Riferendosi alla “performance” di Achille Lauro, andata in onda durante la seconda serata del Festival, gli esorcisti, dopo aver ricordato le parole della serata, hanno attaccato il cantante parlando di “travestimenti dissacranti”, scimmiottamento di contenuti “tra i più sacri della fede Cattolica; dalla corona di spine di Cristo, al suo Sacro Cuore, alla stessa Vergine Maria, poi diffuse e pubblicate sulle copertine delle più svariate riviste divulgative di mezzo mondo”.
Per gli esorcisti si è trattata di una “modalità che non fa mistero del suo obbiettivo di offendere, ferire e oltraggiare volutamente il sentimento religioso di chi vive la sua fede senza ricorrere a strategie di odio e di offesa nel difenderla. Cosa nasconde tutto ciò?”. Per i poco più di 400 esorcisti del mondo affiliati all’Aie, coadiuvati da 124 ausiliari, le esibizioni di Achille Lauro non possono essere definite “culturali” e “ancor meno educative per le giovani generazioni, e non solo, sempre più vittime di messaggi mediatici inneggianti a pseudo-valori di libertà e diritti”.